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IN VISTA DI FEZ.
Il Sebù è uno dei pochi fiumi del mondo che possano vantarsi di fare il proprio comodo senza render conto delle loro azioni alle Società geografiche. Esso ha una sorgente assolutamente clandestina fra le vette nevose del Medio Atlante, e il suo corso è per due terzi ignoto. Serpeggia in valli inesplorate, arriva a poche miglia da Fez, poi riprende una strada ipotetica per sboccare al piano di Hallat, dove finalmente si costituisce prigioniero della geografia e lascia registrare docilmente le sue ultime giravolte fino alla foce.
Sul corso superiore del Sebù le opinioni dei viaggiatori sono naturalmente discordi, ma mi guarderò bene dal parlarne al lettore, prima di tutto perchè la nascita del Sebù mi lascia completamente indifferente, e poi perchè trovo degna di rispetto la rara indipendenza di questo gran fiume marocchino. Mi contento di osservarlo con discrezione al momento in cui esce dagli ultimi contrafforti montuosi, nonchè dal mistero. Nella pianura il Sebù disegna un grande angolo capriccioso, una specie di A immensa tracciata da una mano tremolante, col vertice in vicinanza di Kariat El-Habbesi