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Pagina:Luigi Barzini. Sotto la tenda.djvu/13

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masco stessa impallidisce al confronto perchè Damasco, che appare così caratteristica e così pura, se ha meno europei fra le sue mura ha però molta più Europa. A Tangeri non s'incontra quell'ibrido rappresentante d'una fusione di civiltà che è l'indigeno vestito all'europea con un fez in capo; la divisione è netta. L'Oriente e l'Occidente vivono a fianco a fianco senza mescolarsi; il tredicesimo secolo e il ventesimo stanno insieme ignorandosi: si passa dall'uno all'altro dieci volte al giorno.

L'antica folla delle nostre città non doveva differire molto all'apparenza dalla folla indigena di Tangeri. Gli ordini frateschi, che hanno tramandato fino a noi le rozze foggie popolari di abiti medioevali, mostrano ancora per le nostre vie dei saji singolarmente simili ai jellaba dei Marocchini — che sono delle vere tonache. I Gebala, montanari della campagna Tangerina, sembrano cappuccini; gli Arabi sembrano domenicani. Nei mercati si incontrano contadini del sud il cui cappuccio puntuto e lunghissimo ricade a nastro sulle loro spalle: pare di riconoscere nel loro abito il lucco fiorentino. I selham — mantelli di grossa lana muniti d' un gran cappuccio — tanto comuni qui, noi li abbiamo veduti nei quadri della scuola veneziana sulle spalle dei mercanti e dei marinai. In