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Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/158

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130 tra le balze dell'adige


della gradinata di un’arena con una verde moltitudine di viti al posto degli spettatori. In mezzo alle vigne, in alto, una villa isolata. Gli austriaci avevano fatto della villa, che fronteggia e domina il paese, il loro fortilizio, e dei muricciuoli i parapetti delle loro trincee. Inattaccabili alla fucileria, essi bloccavano solidamente il passaggio del ponte e rendevano intenibile il bordo dell’abitato.

Alla resistenza improvvisa, l’avanguardia refluì sulla piazza. I colpi che venivano dalla villa infilavano la via e tempestavano i muri. La piccola vetrina di una modesta pasticceria, avanti alla quale stava Cantore, è tutta foracchiata dalle palle.

Nella città sconosciuta non era facile orizzontarsi subito e trovare le posizioni dalle quali riconoscere e battere il nemico. Quali forze aveva? Il suo fuoco era serrato. Vi fu una ricerca concitata di sbocchi accessibili e di posti di osservazione, mentre sopraggiungeva il resto del nostro battaglione. In quel momento delle fucilate cominciarono a partire da varie finestre.

Allora si svolse uno dei più belli episodî.


Una compagnia cercava di salire alla parte alta della città e avanzava esplorando per una strada angusta e deserta, tagliata dal sibilare alto delle pallottole. Un portone era schiuso, come per un invito ad entrare. I soldati vi si affacciarono guardinghi, le baionette basse.Nel-