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230 la lotta dei colossi


la palla percorre otto miglia. Perciò il cannone ingigantendo ha acquistato delicatezze minuziose, movimenti da apparecchio geodetico.

Un’operazione di puntamento fa pensare ai calcoli nautici. Vi entra dell’astronomia. Bisogna ricercare il nord magnetico, tener conto delle deviazioni locali della bussola, per orientare il quadrante di puntamento al nord terrestre: questo preliminare è necessario per arrivare e stabilire il punto matematico nel quale il cannone è piazzato. Fissata la posizione del cannone si determina sulla carta la rotta dei proiettili. Le altitudini come le distanze entrano nel calcolo. E durante il tiro si tiene una specie di giornale di viaggio delle granate. Si registrano di ognuna le segnalazioni di arrivo, colpo per colpo, e gli errori di rotta indicati dagli osservatori a millesimi — millesimi d’angolo.


La zona che abbiamo visitato, quella parte delle Alpi Carniche che dalla ferrovia Pontebbana si avanza sulla vallata di Plezzo, è stata finora un gran campo d’azione di grosse artiglierie. Ora attivo e violento, ora lento e come stanco, il maestoso duello delle batterie pesanti e di medio calibro ha continuato per mesi. Il silenzio non è mai lungo. Ogni tanto le vallate rombano e echeggiano.

Imponemmo noi la lotta dei colossi. Il 12 giugno i nostri massimi pezzi erano già piazzati e