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il passo di montecroce 257


il Passo fende, da dietro le creste dell’ampio anfiteatro di monti le batterie preparavano gli assalti o si cercavano fra loro, folgorandosi al di sopra della mischia, e da vetta a vetta filava l’urlante parabola delle granate. I nostri medî calibri entrarono in azione il 28 maggio, e i loro primi rimbombi furono salutati da una lunga acclamazione, giù dalle trincee italiane. Il 3 giugno una batteria austriaca veniva smontata dalle nostre cannonate. Era il momento in cui si preparava la conquista del Freikofel.

Fu annunciata al paese il 9 giugno, quando potè dirsi definitiva. Perchè il Freikofel fu preso, perso, ripreso, riperso, ripreso. Quando si è visto il Freikofel si ha di questi assalti l’impressione fantastica di un volo. Immaginate una specie di alta cupola di basalto, irregolare, con dei fianchi quasi a picco, tutta scogliere, tutta nodi, spaccata da fenditure che ospitano grame sterpaglie, grigia, sinistra, strana come quelle rocce inverosimili della pittura cinese che portano sulla vetta i contorcimenti di un pino asiatico. Lo difendeva una compagnia, ossia tanti soldati quanti era possibile mettervene. Fu preso la prima volta da venticinque uomini.


In molte compagnie alpine si sono formati nuclei numerosi d’uomini votati alla morte; sono detti le «anime perse», sempre pronti ad ardimenti che hanno del sovrumano. Ricordano