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Gaspara Stampa. 67

tanti bisticci e gelosie, il signore ha lasciato Venezia, ed è ritornato al suo castello.

Gaspara lo segue col suo pensiero ardente, invidia il luogo dove egli si trattiene, e sopratutto si lagna, che, appena egli si è dipartito da lei, tosto cangi pensiero. Le aveva detto: ti scriverò subito, appena io sia giunto; e poi le ha mancato di parola.

Oh, i cari luoghi dove già furono felici insieme! ed egli non pensa di ritornare ancora!

Son passati otto giorni, a me un anno
ch’io non ho vostre lettre, od imbasciate,
centra le fe’ che voi m’avete date.......

Ella è pur talvolta stanca di tanti tormenti, e anela alla liberazione. Quando sarà il tempo in cui potrà dire a se stessa:

Or ti conforta, anima cara, or ridi,
or tempo è ben che godi e che riposi?

Ma quel giorno è ancora ben lontano! Ella implora le campagne, i colli, i prati, le selve, che le rendano colui ch’ella chiama.

Ditegli che la vita mia tramonta,
se omai fra pochi giorni, anzi poche ore,
il suo raggio a questi occhi non sormonta.

Ella è sempre con l’anima là dove è lui. Ora, pensa ella, caccerà, a cavallo, lepre o cervo per i boschi, o lo sparviero o il cinghiale; ora sarà