Pagina:Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu/131

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L’arancio 123


E chi dirà quante speranze, quali,
o tu che infiori i serti nuziali,
27vaghi sogni d’amor t’accogli in seno?
Se ’n portin pure le speranze gli anni,
i vaghi sogni cedano a gli affanni,
30del tuo fiore la gioia non vien meno.

Pur, colei che t’inciela oltre ogni vanto
è la pietà, quando ti trova accanto
33a chi veglia tra’ spasimi, a chi muor.
E tu a le labbra che il dolor sigilla
co ’l refrigerio d’una dolce stilla
36tempri l’arsura e l’ultimo languor.