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Da questo epinicio romantico e cristiano, si passi ora agli Epodi del vate, le cui strofe al ciel vibrarono “come rugghianti spade,” sbaragliando per sempre le pallide nebbie dell’ultima fase del romanticismo italiano. Giosuè Carducci, già grande, s’avanzava superbo titano a dardeggiare il libero campo paganamente riconsacrato alla dea natura. Ma per quel libero campo, l’onda sonora delle melodie pratiane dovea tuttavia oscillar ben possente, se il classico autore delle odi barbare non potè sottrarsi alla sua vibrazione, che viva ritorna nelle strofe dell’inno Per il quinto anniversario della battaglia di Mentana:
Ogni anno, allor che lugubre |