Pagina:Luzio-Renier - Mantova e Urbino, Roux, 1903.djvu/108

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pubblicheremo altrove, nella quale egli, considerando che in Roma v’è più dovizia di cose antiche che di moderne, esorta la Marchesa a fare il viaggio, e così dei baratti utili potrà arricchire la sua grotta ed il suo camerino. «Forsi non seri male», le dice argutamente, «che de signora deveniste mercante».</ref>. Nel novembre veniva a trovare la Marchesa Emilia Pia, accompagnata da una letterina della Duchessa1.

  1. Data, Urbino 19 nov. ’96. Emilia Pia è troppo celebre perchè sia necessario parlarne qui lungamente. Figliuola di Marco Pio di Carpi, sorella di Gilberto III, cugina di Alberto Pio, zia di Veronica Gambara; educata da Giovanni Della Porta; sposata nel 1487 ad Antonio Montefeltro, figliuolo spurio del grande Federico, il quale la lasciò vedova nel 1500; castissima, come vanta la sua medaglia molte volte riprodotta; dotta, gentile, elegante, come attestano le sue numerose amicizie, tra cui specialmente onorevoli quelle del Bembo e del Castiglione, che non rifinirono di lodarla in versi ed in prosa; sorella del cuore ad Elisabetta, che la portava seco dovunque, e quindi a buon diritto locotenente di essa a presiedere le conversazioni del Cortegiano, madonna Emilia è certamente tra le più amabili e onorate dame del nostro Rinascimento.