Pagina:Luzio-Renier - Mantova e Urbino, Roux, 1903.djvu/18

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erudito. Verrà, verrà la sintesi un giorno, dopo tanta analisi, e allora, con la coscienza di non aver defraudato gli studiosi di tante ghiottissime e vivacissime testimonianze d’uno dei periodi storici più gloriosi che vanti l’Italia, potremo raccogliere in un volume solo, di mole discreta, i risultati di tutti i lavori speciali, e rinviando ad essi per la giustificazione documentata delle opinioni nostre, ammannire finalmente quella definitiva biografia della Marchesa di Mantova, che molti desiderano e noi vagheggiamo come l’adempimento d’uno dei nostri voti più cari.

Il volume presente è, frattanto, un contributo nuovo, più esteso di quanti finora ne offrimmo; sia per le relazioni che esso chiarisce fra due delle Corti più cospicue del Rinascimento italiano e fra le due principesse che ne furono il maggiore ornamento, sia per le copiose notizie particolari che arreca alla storia civile ed a quella delle lettere e delle arti, nutriamo fiducia sia accolto con lieto viso dai cultori delle discipline storiche e letterarie. Chiudendo con questa speranza il nostro avvertimento proemiale, non vogliamo trascurare di esprimere i ringraziamenti più vivi al Conte Luigi Alberto Gandini, che aderendo subito, con la gentilezza de’ pari suoi, al desiderio nostro, ornò questo volume con un nuovo saggio della sua dottrina in fatto a storia del costume. Ringraziamo anche l’on. Roux, che accondiscendendo a farsi editore del libro, volle decorarlo dei tre ritratti di Isabella e delle due Duchesse d’Urbino, Elisabetta e Leonora. La Marchesa di Mantova è riprodotta secondo l’incisione che il Rubens fece del ritratto di