Pagina:Luzio-Renier - Mantova e Urbino, Roux, 1903.djvu/66

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diversi instrumenti in mane che buttavano foco. In questo inferno, morto che fu Sto Zo., cum la magior presteza del mundo fu portata la regina per uno diavolo per una corda. Il che fu admirando spectaculo, et cussì quello del tagliare la testa a Sto Zo. che parse proprio vero per esser conzignato una testa falsa ad uno corpo de homo vivo.

Questa representatione se principioe a le 19 hore et fu fornita a le 23. Retornati a casa el Sre et Ma, tutti queli che intervenero a la festa insieme cum li priori de quella terra venero a dui a dui balando a la corte et gridando Duca Duchessa et Gonzaga, et fecero una pergula1 cum tanto signo de allegreza che più non se haveria potuto fare et donorno a Ma Duchessa uno bacile de arzento. La quale non poteria dire quanto è amata da tutto questo stato, dove ha anche certamente V.Ex. granma benivolentia. Non mando li versi recitati perchè anchora non li ho potuti havere. La giostra de Sto Angelo è prolongata in altro tempo per essere troppo excessivo caldo2 et però questi Sri e Ma sono retornati qua ad Urbino questa mattina...

Urbini, 28 julij 1488.

Fid. Servus: B. CAPILUPUS.

Elisabetta sospirava sempre più la venuta del diletto fratello, che era fissata per l’agosto3. E questa volta attenne la promessa, ma troppo breve fu la sua permanenza per la sorella che tanto l’amava. In una lettera del

  1. I ballerini, a due a due, formavano come una specie di pergolato.
  2. Il 21 luglio Elisabetta aveva annunziato al fratello: "Questa sera andiamo a Casteldurante per vedere una representatione che fanno quelli hominim poi a Sto Angelo [in Vado] per una giostra che anchora loro fanno, le quali se sono differite fin qui existimando che la S.V. dovesse venire".
  3. Nella lettera or ora citata dice: "serrà difficile che me possa contenere che non monti un zorno a cavallo et la venghi a vedere". Il 29 luglio ripete le preghiere più calde acciò il Marchese non ritardi più oltre il suo viaggio ad Urbino.