Pagina:Luzio-Renier - Mantova e Urbino, Roux, 1903.djvu/75

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Sforza, compilato nel 1500 figura: "La testa dell’illma M. Magdalena de man del Mantegna in profilo". Vedi VERNARECCI, La libreria di Giovanni Sforza, signore di Pesaro, in Archivio storico per le Marche e per l’Umbria, III, 522. Di questo ritratto, per quanto ci consta, gli storici dell’arte non hanno notizia. Conoscono invece le medaglie, registrate anche dall’Armand.</ref> Elisabetta sentì sin nel profondo dell’anima questa perdita inattesa, onde scriveva il 13 agosto che dal gran piangere era "tutta sbatuta et lassa". Alla Marchesa, che era indisposta per una febbriciattola gastrica, ma che forse supponevasi incinta, tennero dapprima celata quella sciagura1.

In settembre Isabella tornò sul Garda, e nonostante la gioventù e la naturale gaiezza dell’indole, dovette talora pesarle di non aver seco la compagna di pochi mesi prima. Il 18 settembre 1490 ella scrive di ciò alla Duchessa, dolendosi che non possa venire anco lei a "restaurarse in quel bel paese", e poi prosegue festosamente: "Tutti inseme gli auguraremo V.S. et chiameremola sotto la tavola quando havaremo inanti de quel bon pesce et seremo nel zardino de lo arciprete de Tuscullano".2

  1. Beatrice de’ Contrari al Marchese, 11 agosto ’90: "Ho inteso lo mesto et doloroso caso de la ill.ma Ma Maddalena... Perfino a questa hora ho facto stare la cosa secreta che la ill.ma Ma Marchesana non la ha intesa, et etiam farò stare fino a tanto che V.S. scriva quanto se habia da fare circha ciò, perchè conoscendo la ill.ma Marchesana ne li termini che è mo’, et sapiendo quella de cordial.mo core amare la ill.ma Ma Maddalena dubito non agiungerà male a male".
  2. Copialettere del Marchese, L. 136. Quella riviera era considerata un vero paradiso. Stefano Sicco scriveva da Cavriana il 20 marzo ’90, a proposito della prima gita da noi menzionata: "le pte Madonne se mantennero galiarde a l’acqua et a cavallo... vedendo sempre zardini cum grandissimo piacere, che ogniuno de li habitanti se sforzava farli più careze, tra’ quali fu uno de Caravazo chiamato Fermo che voleva pur ch’el zardino suo fusse posto a sachomanno da Ma Marchesana et tutta la compagnia, et donoli de li cedri et pomi ranzi ecc."