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Pagina:Macbeth.djvu/61

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58 MACBETH.

macbeth.
Chi mai potrebbe
A quest’ora picchiar?... Qual uom divenni
Che un romor m’atterrisce?... Oh le mie mani!
Mi strappan gli occhi dalla fronte!... Tristo
Me! tristo me! Lavar da questo sangue
L’acqua non le potria dell’oceàno;
Ma tutto l’oceàn da questo sangue
Tinto in rosso verrebbe!
lady.
(ritorna).
Or le mie palme
Hanno il colore delle tue; ma rossa
Pur nel volto io sarei se me portassi
L’invilito tuo core. --Ecco da noi
L’accusa allontanata, e sulle mani
E sulle facce di color riversa. --
Odi?... Un forte bussar fanno alla porta
Meridïana. Entriamo! Alcuni spruzzi
D’acqua ne monderà di questo fatto.
Ve’ se lieve è la cosa!... Or via, mi segui!
Come ogni maschia vigoria d’un tratto
T’abbandonò! -- Vien meco!
(Nuovo e più forte picchio.)
Ancor si picchia.
Vesti i panni di notte. Occhio nessuno
Ci sorprenda così. Non diam del nostro
Vegliar sospetto. Un uom sei tu! M’intendi?
Non ti perdere in fole, in fantasie