Pagina:Maffei, Scipione – Opere drammatiche e poesie varie, 1928 – BEIC 1866557.djvu/145

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atto quarto 139


Personaggio.   Si va cercando

il placet e l’assenso ora dagli uomini
sensati, navigati e macinati.
Ascolti bene. Osservandosi come
nuovi ogni di stravolgimenti nascono
nella generazion pazza dei titoli,
e quanto conto e rumor soglian farne
tutti coloro ai quali men competono,
si è finor convenuto ne gli articoli
su questa carta distesi, e per primo:
supplicherassi il governo, perché,
lasciando correre i comparativi,
sia messo un dazio sui superlativi.
Secondo: si dará dritto ai postieri
d’efigger soldi sei per ogni titolo
che troveranno su le soprascritte:
All’illustrissimo et eccellentissimo
Signor Signore Padron Colendissimo
L’Eccellentissimo Signor Baron tale.

Otto via sei, se pur non falla l’Abaco,
dará quarantaotto; e se le lettere
saran di buone feste o d’affar simile,
chi le mette alla posta paghi il doppio.
Terzo: sian scelti dalla turba degli
adulatori, cagion d’ogni male,
ogn’annrio tre per impiccargli il Giovedí
grasso. Quarto: non si possan piú il‐
lustrissimar garzoni di bottega,
ma solamente padroni; e cotesti
ancor con tal riserva che non siano
attualmente in azione. Exempli gratia,
colui che vende formaggio non possa,
finché l’ha in mano, goder questo titolo,
ma sol posato che l’ha in su la tavola.
Non siano parimente piú illustrissime
le serve delle donne da strapazzo,