Pagina:Maffei, Scipione – Opere drammatiche e poesie varie, 1928 – BEIC 1866557.djvu/182

Da Wikisource.


ATTO SECONDO

SCENA I

Alfonso e Cippo.

Alfonso.   Non ti perdere, Cippo, mentre vado

osservando qua e lá questi begli orti.
Io non son qui senza il perché: ho saputo
ch’Ersilia, quella per cui son venuto
espresso, è qui ogni giorno. O quanto fausto,
posso dir, fu il mio arrivo, mentre appena
smontato senza dare alcun sospetto
ho potuto vederla a tutto agio.
Quando slegavansi i forzieri e che
tu badavi perché fosse portata
su la roba, è passata ella medesima
di colá. Ho chiesto súbito chi fosse
quella giovin leggiadra, e me l’han detto,
dicendomi altresí che passa spesso
tornando appunto da questo passeggio,
dal qual poco lontana è la sua casa.
Io ne son contentissimo, mi piace;
tuttavia voglio prendermi il piacere
di riosservarla una o due volte ancora,
poi me n’andrò a presentar la lettera
d’Ortensio al padre ed averò il contento