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atto secondo 185


Ersilia.   Di Lombardia, se non erro.

Alfonso.   Ha ella forse
qualche rapporto in quelle parti?
Ersilia.   Non
giá.
Alfonso.   Non l’ha piú l’iniqua; e ben lo nega,
mentre ha mutato voglia in un momento
e manca di parola e si dá ad altri
con un’infedeltá che salta agli occhi.
Cor cosí tristo e cosí bel sembiante?
Ersilia.   Che le par di quest’orto?
Alfonso.   È opportunissimo
per promenate; manca solamente
l’orangeria.
Idalba.   Molto nobil mi pare
il lavoro di quella scatoletta
caduta in prender fuori il fazzoletto.
Alfonso.   In fatti è travagliata cosí bene,
che suo merito ha benché di bosco.
Io gliene fo piccol presente.
Idalba.   O questo
no, signore; noi non usiamo qui
di accettar tali offerte. Ma perché
die’ella che vien dal bosco, quand’è
cosi gentile?
Alfonso.   Ho detto ch’è di bosco;
di legno, dicono i volgari; il suo
travaglio è singolare, e solo a
motivo del travaglio si considera.
Despina.   Com’è pien di travagli questo povero
giovane!
Alfonso.   Ma perché ricusa mai
una tal bagatella? Questo marca
che non gradisce il cuore; non è cosa
di prezzo, costò appena quattro-venti
lire.