Pagina:Maffei, Scipione – Opere drammatiche e poesie varie, 1928 – BEIC 1866557.djvu/301

Da Wikisource.

poesie varie 295


     Due cittá che nulla ammirano,
perché mirano
quanto al mondo piú si noma,
per lui sol gran maraviglia
su le ciglia
ebber giá: Parigi e Roma.
     Quali tracce alte d’onore,
quanto amore
lasciò quivi in ogni petto?
regna in esse ancor sua gloria,
e l’istoria
n’avrá un di degno soggetto.
     Se i monarchi al mondo primi
con sublimi
nodi seco avvinti stanno,
di cotanto eccelso fregio
mutuo è il pregio;
onor prendono e onor danno.
     Nulla dunque ti spaventi,
né rallenti
l’ardir tuo; ma in aurea veste
qua fra noi scendi, Imeneo,
semideo,
con la madre tua celeste.
     Giá tu vieni e al primo aspetto
ogni petto
di novello ardor s’infiamma;
ardon l’onde, arde ogni riva,
dove arriva
lo splendor de la tua fiamma.
     Giá colei che fu sì fiera
ed altera
pensier dolci in sen non volle;
forza ignota in sé giá sente,
ed ardente
ha giá il core, non che molle.