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228 dell’istoria di verona

da prunus, Bolca da bubulca, Fane da fanum, Vo da vadum, Menerbe da ad Minervae, o da Minervium, cioè tempio di Minerva; Moradega da moratica, ritardativa, come luogo paludoso; Anghiari da in glarea, Sommacampagna da summa campania, Avi da avium, Oppeano da oppidanum, e altri tali, che non sono per se vocaboli o modi della volgar lingua, ma che non occorre andar ricercando più minutamente. Una sola osservazione aggiungeremo, che potrà in molte occasioni esser utile. Il nome antico e Romano portano senza dubbio tuttora que’ villaggi che son denominati da numero. Abbiam nel contado nostro due Quinti, e abbiam due Settimi, cosi detti dall’uso antico di segnar su le vie ogni miglio dalla città con pietra o cippo, e dall’esser que’ luoghi allora situati appunto nella distanza ch’esprimono. Motivo da ciò abbiam preso d’imparare come le miglia Romane eran minori la quinta parte delle moderne: tanto riconoscerà chi si prenderà piacere di far misurar le distanze dalle città de’ luoghi così chiamati. Quinci è che abbiam veduto darsi da Stabone 500 stadii di larghezza al nostro lago, quali computandone otto per ogni miglio, com’egli fa, e Polibio altresì, vengono a dare 62 miglia; la qual misura cresce alquanto più d’un quinto di quella che in oggi gli diamo. Presso altri gli otto stadii faceano alquanto più d’un miglio. Dall’Itinerario Trento si là lontano da Verona 60 miglia, quali in oggi abbiamo per meno di 48. Quel monumento ci darebbe di ciò piena dimostra-