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Pagina:Maineri - Ricordi delle Alpi.djvu/58

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54 ricordi delle alpi.

in un momento di rabbia la flotta potente, quasi ad insegnargli, che qualunque macchina ti passeggi sul dorso, non vi potea fronteggiare con lo orgoglio di re, nè battezzarsi invincibile.

Mare! le virtù di Salamina son ite; e allora certamente ti agitasti di generosa gioia per gli eroi, che fugavano il ladrone persiano: oh, perchè non ti colse sempre lo sdegno al vedere soccombere la virtù de’ più sacri principî, e sì spesso il feroce corsaro e il prepotente invasore riuscirono a portare sul tuo dorso ferro infame ai fratelli?

Il rombo furente delle tue ondate, che si fiaccano nell’irte scogliere, risponde: — E i tuoi padri, ch’han fatto i tuoi padri con la forza dei loro fasci e il volo delle loro aquile? La gloria, a cui gli uomini ergono are, è il trionfo della forza brutale; i Romani, un giorno popolo della terra grandissimo, nell’obblio dell’altrui diritto, e nell’ingiusto sprezzo pei barbari, seminarono i primi germi di loro sventura...

— A Parga, — così continuo a parlare l’oceano — l’inglese fu iniquo; e mi colse stupore, che il cielo non m’ingiungesse inghiottirmi sin l’ultimo legno della superba Albione. — Ma il destino delle sorti umane è fisso e irrevocabile. — Se fu bello e propi-