Pagina:Maineri - Ricordi delle Alpi.djvu/83

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la guardia nazionale di fusine. 79


lamento ci pensi lui a riformare, come dicono, la istituzione, chè certo farà opra degna e decorosa.

Lo spiazzato è tutto ingombro; e chi, seduto su panconi, se la gode dinanzi a tavole ben provvedute di vini, di frutta e camangiari; chi vaga ne’ campi; chi ne sbottona qualcuna delle curiosissime sue, infiorandola con qualche malizioso e strano sorrisetto; vi sono capannelli di tre, di quattro o più, che se la fumano pacificamente, barattando oneste parole; e veggonsi alcuni pedinare qualche credula villanzona; altri, tacito e solingo, s’inoltra nell’alveo secco e roccioso del Livrio. — Trionfante, la bandiera della guardia nazionale fusinese sventolava dalla finestra principale dell’osteria. Prima cosa a farsi, chiamammo ser Mostacchetti e lo pregammo ci allestisse un po’ di desinare per le cinque; poi, lasciati i vaporosi schiamazzi di que’ buoni popolani, volemmo dare una scorsa al paese, che ci costò pochi passi. — Componesi di poche case a destra, delle quali unica a notarsi quella del comune; ripassammo dalla sega ad acqua, prossima una trentina di passi all’osteria, e ci dirizzammo verso la chiesa parrocchiale.