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Pagina:Malombra.djvu/82

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le cime verdi in faccia al Palazzo, e a levante i picchi inaccessibili dell’Alpe dei Fiori. Al basso durava nell’ombra un qualche lume, un tepore del sole recente, vestigia risus<nowiki>; e da ogni valloncello calavano ad increspar il lago, per breve tratto, soffi pregni degli odori primaverili. Vi si spandeva pure ed entrava per tutti gli echi delle valli il suono festoso delle campane di R... La gran porta nera della chiesa parrocchiale versava sul sagrato, che tocca a levante il ciglio della costa verso il lago, un lento fiume di gente accalcata che si spandeva poi rapidamente. Gli era un rimescolio, uno schiamazzo come d’una gran frotta di pulcini, di paperi cui la gastalda abbia aperto l’uscio de' campi. Folla e grida intorno ai rivenditori di zufoli e di ciambelle che si spargevano sonando dappertutto. Sotto i noci e fra le macchie d’alloro che pendono sopra la chiesa, strepitavano bevitori e mangiatori. Un po’ in disparte si raccoglieva il fiore del bel sesso di R... e dei dintorni; mamme e nonne tutte linde, ridenti nelle loro cuffie, spose poderose chiuse in certe campane di seta nera con tanto di catena d’oro, di pendenti d’oro, di spilloni d’oro, ragazze serie e pudibonde sotto i cappellini a nastri di una civetteria furiosa. I preti giravano lentamente tra le ondate della folla, pettoruti, accesi in faccia, col berretto a croce sulla nuca, e il sigaro di virginia in bocca. Un branco di monelli s’era precipitato per l’uscio del campanile ad avvinghiar freneticamente le corde delle tre campane che suonarono e suonarono senza misura nè decoro, come vecchie impazzite, sinchè il sagrestano assalì quei demoni a moccoli, a scappellotti, a strappate; e fattili rotolar fuori dall’uscio in un mucchio, assestò loro un calcio collettivo e diede alla chiave una furibonda mandata. Il Rico, ch’era lì presso col suo zufolo in bocca aiutò, ci duole dirlo, le prepotenze dell’autorità ecclesiastica, e si mise ad inseguire i rei gridando: «Aspetta me! Aspetta me!». Ma nessuno lo aspettò, ed egli, correndo all’impazzata, capitò