Pagina:Maltese - Cala Farina.djvu/16

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— Ed è egli vero — entrò a dire la donna — finchè non si cava fuori i tesori di Cala Farina la Sicilia dev’esser sempre povera?

— S’è vero! lo dicono tutti i forestieri d’oltremare, e tu ne dubiti?

Il lavorante frattanto, volendo ingrazionirsi i due vecchi, cavò fuori dalle tasche qualche cosa da mangiare, e:

— Vedo che collo stomaco vuoto vi manca la forza di parlare lungamente, come accennate: non vi abbiate a male se vi fo un regaluccio secondo le mie forze; ma ogni cosa è cosa. Ecco: sbocconcellatevi, ambidue questa piccia, e un par di rocchi di salsiccia.

Fu una bell’acqua di maggio. Il Cantastorie, che batteva bene il numero due, avuta in mano la salsiccia e la piccia, ruppe da questa un cantuccio, e lo porse alla moglie; poi dato avidamente un gran morso al resto, stava per fare altrettanto colla salsiccia, quand’ecco la vecchia avventarglisi con ambo le mani, e strappargli la salsiccia e sgridarle:

— Toh toh...! poco giudizio! T’era venuta l’acquolina, e stavi per commettere nientemeno un peccato mortale: non sai ch’è di nero e comandato? Che bel digiuno!... vecchiaccio birbone!... Poi, non vedi come