Pagina:Maltese - Cala Farina.djvu/30

Da Wikisource.

— 25 —

Qui cominciano le sventure di Maniace; giacchè Stefano, recandosi quel fatto ad insulto gravissimo, ne informò l’imperatore; aggiungendo che Maniace tenesse via di scacciare interamente i Saraceni dall’isola per farsene signore indipendente.

Tale calunnia pensate se fu creduta: e Maniace bentosto viene richiamato. Egli, che altro delitto non avea se non d’avere insultato il fratello dell’imperatrice, ubbidisce; e per calmare in qualche guisa l’imperatore, portò in Costantinopoli oltre a tanti corpi di Santi, anche quelli di Lucia ed Agata. A nulla valse quel prezioso dono: e l’eroe, come reo di fellonia, fu chiuso in un fondo di carcere.

Il comando dell’esercito greco fu allora affidato allo stesso Stefano e all’eunuco Basilio Pediatide: e costoro per la loro poca valenzia nell’arte della guerra, si lasciarono sopraffare dai Saraceni, che venivano dall’Africa a migliaia.

Tenete bene a mente tutto questo, e torniamo un passo indietro.

Maniace quand’era venuto per la conquista della Sicilia, avea seco condotta una sua figliuola chiamata Zoraide; la quale, allettata dalla bellezza del nostro cielo, avea preso ad abitar