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Il gerocomio 243


si provvede con mezzi straordinari al suo ravvedimento, cioè al ritorno all’allegria, che deve essere il pane quotidiano di tutti.

Opportune modificazioni del regime della cucina e specialmente della cantina, speciali letture, riescono sempre a guarire i miei clienti meno fortunati.

La morte di un cliente non è conosciuta che dai medici, nè mai annunziata nel giornale del gerocomio. Si ignora da tutti dove sia il cimitero, o se il cliente scomparso abbia restituito il suo corpo alla patria lontana.

Quando i medici riuniti in consulto hanno trovato incurabile la malattia, non si occupano che di togliere ogni dolore e di occultare il momento fatale alla coscienza del morente.

Nei vecchi sani e robusti è la natura stessa, che compie questa pietosa missione. Dove essa non basti, soccorre l’arte; e nessuno dei vecchi abitanti del gerocomio passa dalla vita alla morte attraverso l’agonia.

Questa è proibita, come proibite sono