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288 dialogo intorno alla vecchiezza

spetto; la numerosa clientela da cui il vecchio è accompagnato al foro, e ricondotto a casa.

Si narra che lo spartano Lisandro da me dianzi accennato, solesse dire, essere Sparta onorevole asilo dei vecchi; e in nessun luogo tributarsi maggior ossequio e tenersi in maggior pregio l’età. A tal proposito, mi sovviene di talun uomo attempato una volta intervenuto ai giuochi dell’anfiteatro in Atene, senza che alcuno de’ suoi concittadini si movesse a fargli posto. Senonchè arrivato ai distinti sedili riservati agli ambasciatori spartani, questi rispettosi si alzarono, e lo fecero sedere in mezzo a loro. In quel momento l’intera assemblea, avendo fatto plauso a tale atto, soggiunse uno di essi "conoscere gli Ateniesi ciò che fosse generoso a farsi, ma non saperlo fare".

Vanta il Senato di Roma non poche pregevoli istituzioni, ma fra le altre merita particolare menzione quella che il seniore abbia la priorità della parola. Ond’è che gli stessi Auguri, quando sono vecchi non solo precedono coloro che tengono il posto d’onore, ma altresì quelli insigniti di carica eminente. È dunque malinteso il paragone fra i piaceri sensuali e le compiacenze derivanti dalla conseguita considerazione. - Coloro che seppero maggiore e splendido profitto ritrarne, sembrammi avere essi recitata abilmente la loro parte nella commedia dell’età, e non a guisa di attori inesperti, giunto l’atto ultimo, essersi con mal garbo ritirati dalla scena.

Ma vecchi non mancano queruli, stizzosi, sofistici, e se osserviamo minutamente, anche avari; il quale vizio più nei costumi, che nella vecchiezza è riposto.