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302 l’anno 3000

Il Dio Ignoto fu di tutti i tempi e di tutti i pensatori, che non erano anche superbi. L’uomo sa così poco del mondo che lo circonda e delle forze che lo muovono: nasce, vive e muore fra due abissi impenetrabili di ignoranza, il piccolissimo e il grandissimo; ed è costretto a mettere in fondo ad ogni sua domanda, ad ogni sua curiosità un gran punto d’interrogazione.

Tutto questo è logico, è naturale, è inevitabile, ma siamo sempre nei campi del pensiero; ma come si fa ad adorare un forse, un punto d’interrogazione? Il Dio Ignoto è una pura e semplice confessione d’ignoranza, ma non può dar materia di culto, nè di religione.

La religione è fatta di sentimento e non di pensiero e non so intenderla senza un’altare, senza un sacerdote, senza un culto. E qui non vedo che nude pareti e respiro un’aria gelata, senza tempo tinta, come disse già molti secoli or sono un grande poeta. Nulla parla al mio cuore, nulla mi