Pagina:Manuale del dilettante del caffè.djvu/28

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cerdoti gridarono pur essi contro il caffè e pronunziarono che non solo era contrario alla legge, ma ch’era un peccato più grave l’andare al caffè che alla taverna.

Dopo molto strepito e grandi brighe, tutti gli Ulemi si unirono per ottenere una solenne condanna di questo liquore: pretesero che il caffè abbrustolito era una specie di carbone, e che dalla legge era proibito tutto ciò che avea relazione al carbone. Questo argomento, degno solamente di scherno, divenne una quistione formale ch’essi presentarono al muftì con un memoriale tendente a indurlo a dar sentenza come capo della legge. Il muftì non si diede alcun pensiero di esaminare tutte quelle difficoltà; opinò conforme al sentimento degli Ulemi, e decise ch’era proibito il caffè dalla legge di Maometto.

Immediatamente si chiusero i caffè di Co-