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152 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 24-27]


24. Se gli ostacoli o legami fossero tali da determinare precisamente ogni movimento, non ci sarebbe più da darsi pensiero dei gusti, e basterebbe la considerazione degli ostacoli per determinare l’equilibrio. Nel concreto ciò non segue, almeno in generale. Gli ostacoli non determinano assolutamente tutti i movimenti; pongono solo certi limiti, impongono certe restrizioni, ma del resto concedono che, in un campo più o meno ristretto, l’individuo possa muoversi secondo i propri gusti; e tra tutti i movimenti così fatti leciti dobbiamo ricercare quali avranno effettivamente luogo.

25. Gusti ed ostacoli si riferiscono a ciascuno individuo che si considera. Per un individuo, i gusti degli altri uomini coi quali ha che fare figurano tra gli ostacoli.

26. Per avere tutti i dati del problema dell’equilibrio occorre, ai gusti ed agli ostacoli, aggiungere le condizioni di fatto che determinano lo stato degli individui e delle trasformazioni dei beni; per esempio: le quantità di merci possedute dagli individui, i mezzi per trasformare i beni, ecc.; e ciò meglio si vedrà man mano che procederemo nello studio.

27. Per determinare l’equilibrio porremo la condizione che, nel punto ove ha luogo, i movimenti permessi dagli ostacoli sono vietati dai gusti; o viceversa, il che torna allo stesso, che in quel punto i movimenti permessi dai gusti sono vietati dagli ostacoli. Infatti è manifesto che, o in un modo o nell’altro, si viene ad esprimere che nessun movimento ha luogo, il che, per definizione, è la caratteristica dell’equilibrio.

Dobbiamo dunque ora ricercare quali siano, nel punto di equilibrio, i movimenti vietati, e quali i