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[§ 127-128] conc. gen. dell’equil. econ. 193

lo fa sdrucciolare, avvicinandolo a l, nei casi di equilibrio stabile; allontanandolo, nei casi di equilibrio instabile.

Tra quei due equilibri decide il sapere se, movendo dal punto di equilibrio, con rotazione positiva, il primo individuo può mantenersi sovra la propria linea dei contratti, oppure deve passare su quella del secondo individuo, i punti della quale linea divengono per lui punti termini. Nel primo caso abbiamo i punti (α) e (γ) della fig. 18, nel secondo il punto (β). Si può anche dire, ciò che torna allo stesso, che se, nel caso di una rotazione negativa, il primo individuo non può mantenersi sulla sua linea dei baratti, ma devo passare su quella del secondo individuo (punti (α) e (γ)), l’equilibrio è stabile; se invece può mantenersi sulla propria linea dei contratti (punto (β)), l’equilibrio è instabile.

128. Passiamo ora a considerare i fenomeni del tipo (II). Supponiamo che il secondo individuo operi secondo quel tipo, mentre il primo individuo seguita ad operare secondo il tipo (I).

Per quel primo individuo, la curva d’equilibrio è ancora quella matsb che unisce i punti di tangenza dei diversi sentieri moventi da m colle curve di indifferenza. Il secondo individuo può bene scegliere il sentiero mde, ma su quello non può costringere il primo a proseguire oltre d, per recarsi in e. Per altro potrebbe fermarsi prima di giungere in d e così

Economia politica - 13