Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/255

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[§ 16-19] i gusti 245

quivalenza tra quelle cose non esiste menomamente: l’uomo preferisce il pane, la signora le perle fini, e soltanto perchè costretti dalla necessità vi sostituiscono la polenta e le perle false.

17. Quando l’uomo usa insieme polenta e pane, la signora perle false e perle fini, non si possono più supporre indipendenti la ofelimità della polenta da quella del pane, la ofelimità delle perle false da quella delle perle fini; ma occorre considerare l’ofelimità di una certa combinazione di polenta e di pane, di perle false e di perle fini, od in altro modo qualsiasi tener conto della dipendenza dei consumi.

18. Il fenomeno di quella dipendenza è molto esteso. Moltissime merci sono di diverse qualità e si sostituiscono vicendevolmente, man mano che cresce l’entrata dell’individuo. Sotto il nome di camicia comprendiamo molti e diversi oggetti; dalla grossolana camicia del contadino, alla finissima camicia di una elegante signora. Ci sono molte qualità di vino, di cacio, di carne, ecc. Chi non ha altro, mangia molta polenta; se ha pane in abbondanza, lascia stare la polenta, ne mangia poca e mangia molto pane; se poi gli capita di avere carne, ne usa e restringe il suo consumo di pane. Non si può dire che piacere reca ad un uomo una certa quantità di polenta, se non si sa quali altri alimenti ha a sua disposizione. Che piacere reca ad un uomo un mantello di lana grossolano? Per rispondere, occorre sapere quali altri vestiti ha a sua disposizione.

19. Questi fenomeni ci fanno conoscere una certa gerarchia delle merci. Se, per esempio, le merci A, B, C, D, .... sono atte a soddisfare un certo bisogno, un uomo userà la merce A perchè non