Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/368

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358 l’equilibrio economico [§ 91-92]


91. Gli aumenti dei prezzi delle merci sono sempre ricercati dagli imprenditori che producono quelle merci; e con ciò sanno curare il proprio tornaconto; poichè da quegli aumenti ricevono sicuramente vantaggio pel tempo più o meno lungo che occorre per raggiungere la nuova posizione di equilibrio. Ognuno, per altro, crede conseguire intero il vantaggio dell’aumento di prezzo della propria merce, e non bada al compenso parziale che seguirà per l’aumento di prezzo delle altre merci. Similmente accade pei possidenti che conseguono rendite positive. Agli operai, sono in generale indifferenti quei movimenti dei prezzi, perchè non si ripercuotono subito sui salari; essi credono che solo i «capitalisti» abbiano a darsi pensiero di quelle variazioni di prezzo; quindi non respingono quelle che, in ultima analisi, a loro torneranno di danno, come non favoriscono quelle che, in ultima analisi, a loro saranno vantaggiose. Per altro, contrariamente a tale fatto generale, si sono ora, in Germania, dimostrati avversari dei dazi protettori sulle materie alimentari, e hanno inteso che quei dazi si volgerebbero in fine contro di loro. Può ciò dipendere, in parte, dall’educazione data agli operai, dai socialisti, in quel paese.

92. Circolazione economica. — In conclusione, la produzione ed il consumo costituiscono un circolo. Ogni alterazione sovra un punto del fenomeno si ripercuote, ma non egualmente, sugli altri. Se facciamo crescere i prezzi dei prodotti, faremo pure crescere, come conseguenza, i prezzi dei fattori della produzione. Se invece facciamo crescere questi, faremo, per conseguenza, crescere quelli. Espresse così, le due operazioni paiono identiche, ma non sono tali, perchè la pressione esercitata sui prezzi