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ALL'ECCEL.MO
SIGNORE,
IL SIG. LUCIO SCARANO,
MEDICO, ET FILOSOFO
Nobilissimo
e colui vien riputato, et tenuto da ogn'uno ingrato, et discorrete, che avendo ricevuto da alcuno qualche segno di honore, non li rende contracambio, overo almeno con infinite, et innumerabili gratie non si scusa della sua impotenza; Sarò io senza alcun dubbio fin'ora stata per l'ingratitudine degna di riprensione; già che da V.S Eccellentiss. in una sua Lettione fatta nella Libraria della Serenissima Signoria di Venetia fui con le sue lodi inalzata infino al Cielo nelle cose di Poesia; ma ella da me nè ringratiata, nè con altro cortese segno punto fù riconosciuta. Hora desiderando di emendar il già commesso fallo, le dedico questa mia fatica della Nobiltà delle Donne, per isgravarmi in parte dell'obligo, ch'io tengo con esso lei: et se il dono è picciolo a' rispetto delle lodi grandi da lei a me