Pagina:Marinetti - Il tamburo di fuoco.djvu/57

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chè non vi siano che morte e dolore dove vado io. Hai abbandonato tutto e tutti per me. Hai sputato sul viso dei miei nemici, che ti offrivano la vita e la gioia. Hai morsicate le mani che volevano strapparti a me. Hai lottato senza tremare!

Mabima.

Sono una piccola donna fragile. Ho tremato, dubitato, ho il rimorso di mille debolezze, ma ora, credimi, sono forte e degna di te. Preferirei vivere col tuo cadavere, piuttosto che coi tuoi nemici vivi. Il tuo cadavere avrà più vita, più passione, più tenerezza per me, che tutti gli uomini della terra. Sento che per me si coprirà di pupille ardenti e di bocche amorose! Ma tu non morrai. Ti sento vivo e forte più che mai. Il profumo bruciante del tuo corpo mi inebria. Baciami, Kabango. Sulla bocca, così! Dammi la tua forza. Temo di svenire. Scivolo giù in un torpore soave. Scendo forse nella morte. Baciami, Kabango. Se non mi baci, mi stacco dalla vita e cado... muoio...


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