Pagina:Marinetti - La cucina futurista, 1932.djvu/226

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così vera e giova all’appetito che par che Dante nella Vita Nova abbia scritto per lei, dopo il Convito: «Intender non la può chi non la prova».

Risotto futurista all’alchechingio
(formula dell’aeropoeta futurista Paolo Buzzi)

Preparare spezzettato un chilogramma d’alchechingi mondi della loro sottile guaina; si raccolga, a parte, con cura il succo che ne deriva.

Apprestare — a parte — un abbondante pesto di prezzemolo con aglio e cipolla in minima dose.

Mettere olio abbondante in una casseruola.

Cotto che sia, levarlo dal fuoco e farvi cascare il triturato di alchechingi (conservandone il succo a parte) e il pesto di prezzemolo.

Riporre al fuoco: e non appena il tutto sia rosolato (che la cipolla non sia tosta) aggiungere in misura il riso per sei persone, rimestando sempre fino a che non divenga di color d’oro. A questo punto, aggiungere, a mestoli, del brodo opportunamente salato ed al quale si sarà infuso il succo degli alchechingi.

Dopo venti minuti di cottura, si levi il tutto dal fuoco ben mantecando il risotto ed aggiungendovi formaggio abbondante.

Questo risotto è futurista perchè l’alchechingio è un frutto quasi fuori quadro: certo, assai più


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