Pagina:Marinetti - La cucina futurista, 1932.djvu/50

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se del cervello. È l'incatenamento, o l’esilio, di tutti gli spiriti, concettosi od amorosi. Provatevi dunque, dopo una strippata di tagliatelle, a partire per una polemica. Oppure per Citera. Vi giuro che resterete fermi alla prima tappa, quando pure non sarete stronchi dalla partenza. Quanto paradiso perduto, per un attimo d’obliosa animalità!

MARCO RAMPERTI



V. G PENNINO,
capo cronista della “Gazzetta del
Popolo”, interviene nella polemica
con questa lettera a F. T. Marinetti:


«Suo fervido ammiratore sin da quando, ragazzo, seguivo con appassionato interesse le battaglie purificatrici che Ella combatteva tra l’indifferenza e l’incomprensione degli italiani dell’epoca, ho letto con entusiasmo il manifesto della cucina futurista. È certo che si pensa si sogna si agisce secondo quel che si beve e si mangia, come è certo che — a proposito dell’alimentazione — gli uomini si dibattono ancor oggi tra incertezze, contraddizioni, errori d’ogni genere.


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