Pagina:Marinetti - La cucina futurista, 1932.djvu/54

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«Scusi se mi sono permesso di inviarLe queste affrettate note, suggeritemi dal Suo bellissimo Manifesto, ma ho pensato non dovesse riuscire discaro — tra i moltissimi che indubbiamente riceverà — l’entusiastico consenso di un modesto studioso di problemi dell’alimentazione.

G. V. PENNINO



Dei molti articoli apparsi a favore della lotta futurista contro la pastasciutta, ricordiamo i più originali:


Il capo-cuoco del re


Il Cav. Pettini, Capo-Cuoco di Sua Maestà il Re d’Italia, porta nel dibattito una parola precisa: «È fuori dubbio che i farinacei tutti appesantiscono il corpo ed in conseguenza... minacciano l’intelligenza» e più oltre, nella lettera diretta al giornale «La Cucina Italiana», afferma ancora: «necessità d’innovazioni, di modernismo anche nella cucina; chè deve anch’essa rispondere ai tempi e magari precorrerli».


Schopenhauer e la pastasciutta


Il Dott. Angelo Vasta, in un articolo sulla cucina futurista, osserva: «I Napoletani si sono ribellati, ma appunto conviene ricordare quanto


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