Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/157

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m’accadde di lottare con quel maledetto scheletro bianco, nel mio letto, per ventiquattr’ore!... Lottai a calci, a morsi, a pugni!... Era mezzanotte, se non erro... L’olio santo... un po’ di tremarella, anche... al pensiero delle graticole infernali... ed ero già pronto!.. Ad un tratto, ella mi saltò alla gola, e allora, in ginocchio sul letto, a corpo a corpo con lei, tesi le braccia e le strinsi, per soffocarla!.. Ma invano!... La Morte ha un modo particolare di aprire in due la gabbia del suo torace!... Fa, ad un tratto, come l’aligusta quando disserra le chele!... Così fece, quella notte, ed io mi sentii subitamente forar le guancia dalle sue dita di gesso!... Senza esitare un attimo, le sferrai un calcio che la colpì nel ventre e la spezzò nettamente in due metà!... Nel buio della camera, un rumor di cocci... Era la Morte che raccattava le sue ossa, in un angolo... Poi, ella balzò ratta dalla finestra, e... patatrac!... giù, nella via!...

ANGUILLA.

Sì, sì... Io ero, quella notte, alla porta Anale, e la vidi mentre se la svignava con tutta la velocità delle sue lunghe gambe, che tintinnavano come spade incrociate... Con grandi balzi selvaggi, ella s’inerpico rapida su pei monti, verso una gran falce di luna, lucente e affilata... Mi ricordo che quando la Monte mi passò accanto, udii un fragore strano... come di panoplie squassate da un gran vento marino!... Ella agitava il capo, che crocchiava come il bossolo dei dadi. — Sì! lo giuro!.. Io la vidi scappare così, e per tutto un anno, infatti, non s’ebbe nemmeno un sol morto in tutta la contrada!...