Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/187

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deggiar delle nausee, come, sui flutti, una tartana morta, la cui stanca alberatura sembri volersi appendere agli astri!... Guardate nelle tenebre delle vostre anime!... Certo vi leggerete le parole rosse che il lampo del rimorso scrive sulla notte del passato!... Ah! Perdonate... Io divago... Dunque, siccome un’epidemia terribile faceva strage in quella contrada, l’Imperatore taciturno comandò che tutti i fanciulli fossero trucidati, per arrestare il male alla sua base, negli esseri inutili!.. Subito, il povero vecchio, straziato dall’angoscia, avvolse il suo bel figliuolo nel proprio mantello, e fuggì, durante una notte di pece, morsicata e trivellata dagli urli degli sciacalli che pullalavano nella campagna, tutta gibbosa di cadaveri fin dalle sanguinose mietiture dell’ultima guerra... Egli camminò per dieci notti, dormendo di giorno nelle spelonche... Infine, la sera dell’ultimo giorno, vide scendere da una collina, a rapidi passi, una mendica coperta di cenci color di fuliggine; e la velocità di lei era inesplicabile, poiché il suo corpo curvo e barcollante sembrava crollare ad ogni istante per la decrepitezza... Quando fu a pochi passi dall’esule, la mendica affondò il viso nei propri cenci e gli disse con voce stridula: «Se vuoi, proseguiremo insieme...» Il vecchio alchimista acconsentì volentieri, poiché era un po’ strega, quella vecchia, colla sua faccia rubizza di beona bonaria... E infatti, quando furono assaliti, durante il viaggio, da un branco di lupi affamati, ella allontanò quelle belve con un semplice gesto...

Alkamah china il capo, come per concentrarsi. Un gran silenzio incombe sul refettorio. Faraone, Pappone e Salame hanno sussulti d’impazienza.