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223 atto quarto

dacché ho vissuto nella pancia della Fame personificata!

RE BALDORIA

sonnecchia per un momento, con la testa penzoloni, poi si desta di soprassalto:

Facciamo presto!... Suvvia!...

ANGUILLA.

Sire, io spingerò innanzi a galoppo... a briglia sciolta, questo processo!... Insomma, i signori Soffione, Torta e Béchamel sono incolpati di salamoia irreverente e premeditata, perpetrata sui cadaveri augusti di Sua Maestà Re Baldoria, delle Loro Eccellenze Sogliola, Triglia, ecc., ecc.... Quale testimonio, io sostengo che l’insalatura fu premeditata...

RE BALDORIA.

Ti esonero di provare la premeditazione... Vi basterà succhiarvi un poco le dita, per constatare che il sale impiegato dai suddetti Guatteri è di prima qualità!... E altrettanto dicasi dell’aceto!...

ANGUILLA.

Questa dichiarazione implica la sentenza di morte... (Gli urli assordanti delle jene raddoppiano) Ma... ma... non basta!... Nella mia qualità di testimonio di difesa, domando che la pena di morte sia commutata in quella — più dolorosa — di tenere per ventiquattr’ore le labbra, imbavagliate, sull’orlo d’un piatto pieno d’una squisita salsa tartara!...

Applausi.