Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/51

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atto primo 39

RE BALDORIA.

Mio Dio!... Che devo fare! (Rivolgendosi a volta a volta a Pancotto, a Masticafiele e ad Anguilla) Tacete, voi... Tacete! Vi domando un consiglio... uno solo... e voi me ne date cento! A chi devo credere? A che mi serve avere dei consiglieri?... (Gridando) Silenzio! Ho bisogno di riflettere!

Chiude gli occhi, si addormenta e subito comincia a russare. Ma grida altissime lo svegliano di soprassalto. Riapre gli occhi e trema al veder sopraggiungere la folla degli Affamati che spinge avanti un pastore cencioso.

IL PASTORE VEDETTA.

Sire!... Sire!...

RE BALDORIA.

Che c’è di nuovo?... Non mi è lecito nemmeno di lasciar riflettere il mio stomaco!

IL PASTORE.

Tutti i vostri vassalli s’avanzano. Ero in sentinella sugli spalti della Porta Anale, quando a un tratto scorsi il loro miserevole corteo sulla Via Intestinale.

RE BALDORIA.

No! Non è possibile!... Se tu menti; se gli occhi t’hanno ingannato, ti condannerò ad una solenne bastonatura... anzi, alla tortura!... Siano preparati i cavalletti!