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atto secondo 67

RE BALDORIA

dimagrato, fiacche le gambe, pallido il viso d’un pallore cadaverico, inzaccherate le vesti, si avanza attraversando la scena da sinistra a destra. Egli s’appoggia alla spalla di Fra Trippa, la cui pancia trionfale stona fra le scarne figure dei cortigiani e di tutti i Citrulli affamati.

Per di qua!... Seguitemi.

VERMICELLO

Com’è coraggioso!... Non ha nemmeno il mantello! Eppure non fa caldo, stamane!.. E barcolla, poveretto!

FAMONE.

Si capisce che ha dormito male, la notte scorsa... Per letto, non ha avuto che un mucchio di foglie fradicie!.. Così è ricompensato di aver prestato fede a quegli infami Guatteri!... Pare febbricitante. La fame deve avergli impedito di chiudere occhio!

ANGUILLA.

Ah! che funebre corteo di fantocci mutilati! (Tutti s’inchinano con religioso rispetto, in silenzio) Non può più reggersi!... Guarda, Famone, come gli si piegano le gambe!

FAMONE.

È un buon re, infelicissimo... Il suo cuore fu sempre troppo nobile e generoso!