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sare ai nostri guai!... Amici miei... Miei cari Citrulli, ascoltatemi! Mi fu detto che nel castello...(tutti i Citrulli si accalcano tumultuosamente intomo a Famone) Mi fu detto, ed io ne son certo, che i Guatteri sacri, vostri ambasciatori, si sbellicano dalle risa, burlandosi della vostra credula pazienza!... Mi fu detto, e ne sono convinto! che, seduti a tavola, essi gavazzano sguaiatamente, rimpinzati di cibi, fumando con solennità nelle loro pipe!

MAZZAPICCHIO.

Ebbene? Che si deve fare? Che cosa ci consigli?... Si mangerà, o si resterà ancora digiuni?...

L’IDIOTA

scompigliando gli Affamati, terribile a vedersi tanto è scarno e pallido, si avvicina a Famone.

Nel paese dei Sogni Azzurri, dove trascorse felice la mia gioventù, ci si nutre di soavi musiche e di parole carezzevoli come velate di chiaror lunare, quali: Bellezza!... Speranza!... Ideale!... Stelle d’oro!... Anche noi, dovremmo provare un simile sistema almeno per alcuni giorni! Io potrei cantare, per esempio, certe canzoni che hanno la virtù di sopire tutte le sofferenze morali e intestinali...

GLI AFFAMATI

respingendolo:

Vanne al diavolo, stomaco fradicio!... Scacciate di qui codesto Idiota, che vien sempre a turbare i nostri pasti e le nostre digestioni, co’ suoi fu-