Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/347

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99.Cosí ragiona, e seco il trae pian piano
dove a l’altr’uscio il Guardian l’aspetta,
che con bei fasci di fioretti in mano
e varie ampolle di profumi alletta:
Garzon verde vestito: e non lontano,
esplorator de la fiorita erbetta,
scaltro Seguso, e d’odorato acuto,
tutto dovunque va cerca col fiuto.

100.Inestinguibilmente a piè gli bolle
infuso un misto d’odorate cose.
Con sangue di Colombe, e con midolle
di Passere stemprò liquide rose,
e col puro Storace e l’Ambra molle
il Muschio dentro e l’Aloè vi pose.
V’ha di Cirene il Belgioin natio,
il Cito Egizzio, e ’l Mastice di Chio.

101.v ista costui da lunge avea la bella
coppia, ch’agli orti suoi Torme volgea,
onde súbito a sé Zefiro appella,
che ’n curva valle e florida sedea.
— O genitor de la stagion novella —
dice —, vago Forier di Citherea,
che con volo lascivo e lieve fiato,
passeggiando il mio cielo, infiori il prato:

102.non vedi tu la graziosa prole
del gran Motor, che su le stelle regna,
come col vivo suo terreno Sole
le nostre case d’onorar si degna?
Sú sú, studio a raccorla usar si vole,
tu tanta Dea d’accarezzar t’ingegna.
Con la virtú che da’ tuoi semi avranno,
figli la Terra, e pargoleggi Tanno.