Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/377

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ALLEGORIA

L’Argento della terza porta ha proporzione con la materia dell’orecchio, sí come l’avorio e ’l rubino della quarta si confanno con quella della bocca. Le due Donne, che nel senso dell’Udito ritrova Adone, son la Poesia, e la Musica. I versi epicurei cantati dalla Lusinga, alludono alle dolci persuasioni dí queste due divine facoltá, qualora divenute oscene meretrici, incitano altrui alla lascivia. Le Ninfe, che nel senso del Gusto dal mezo in giú ritengono forma di Viti, e abbracciano e vezzeggiano chi loro si accosta, son figura della Ebrietá, la qual suol essere molto trabocchevole agl’incentivi della libidine. Il nascimento di Venere, prodotta dalle spume del mare, vuol dire che la materia della genitura (come dice il Filosofo) è spumosa, e l’umore del coito è salso. Il natal d’Amore, celebrato con festa ed applauso da tutti gli animali, dá a conoscere la forza universale di questo efficacissime; affetto, da cui riceve alterazione tuttaquanta la Natura. Pasquino, figlio di Morao e della Satira, che per farsi grato a Venere, le manda a presentare la descrizzione del suo adulterio, dimostra la pessima qualitá degli uomini maledici, i quali eziandio quando vogliono lodare, non sanno se non dir male. Vulcano, che fabrica la rete artificiosa, è il calor naturale, ch’ordisce a Venere e a Marte, cioè al disiderio dell’umano congiungimento, un intricato ritegno di lascive e disoneste dilettazioni. Sono i loro abbracciamenti discoverti dal Sole, simulacro della prudenza, perciò che questa virtú col suo lume dimostra la bruttura di quell’atto indegno, e la fa conoscere e schernire da tutto il mondo.