Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/521

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139.Voi piantati e nutriti in que’ begli orti,
dove non son da bruma i fiori offesi,
darete per sottrarle agli altrui torti
a le sante sorelle ombre cortesi.
Per voi non men magnanimi che forti
cresceran tanto in pregio i gran Farnesi,
ch’a qual fiume piú celebre e piú chiaro
la palma usurperan la Parma e ’l Taro.

140 Quella Colonna, il cui candor lucente
del tuo seno assomiglia il bel candore,
sostegno ha de la Virtú cadente,
stabil come la fede è nel mio core.

E se tra le Colonne in Occidente
la gran lampa del Sol tramonta e more,
da questa invitta e salda ad ogni crollo
rinascerá con la sua luce Apollo.

141.Quante volte, quand’io (folle ch’io m’era)
di Gradivo l’amor gradir solía,
questa (diceami) la mia reggia altera,
questa de’ miei trionfi il trono ha.
Cesari e Mecenati in lunga schiera
per lei rinoverá la cittá mia;
né figli mai tra’ suoi famosi e chiari
la gran Lupa Latina avrá piú cari.

142.L’altro scudo vicin, che per traverso
di tre strisce vermiglie il bianco inostra,
e di Rose purpuree il campo terso
(simile al volto tuo) fregiato mostra;
di stirpe ha, splendor de l’Universo,
pompa del Tebro, e meraviglia nostra:
a cui, come a miglior fra le migliori,
ben converrassi il Fior degli altri fiori.