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LE MARAVIGLIE

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i 7 i. Sudò molto la man, né l’intelletto
poco in sí nobil machina sofferse,
e lungo tempo inabile Architetto
sue fatiche e suoi studi invan disperse;
ma quei ch’è sol tra noi fabro perfetto,
del bel lavor l’invenzi’on m’aperse,
e ’l secreto mi fe’ facile e lieve
di raccorre il gran mondo in spazio breve.

172.E che sia ver, rivolgi a questa mia
adamantina fabrica le ciglia.
Di’ se vedesti, o s’esser può che sia
istromento maggior di meraviglia.
Composta è con tant’arte e maestria,
ch’ai globo universal si rassomiglia.
Mirar nel cerchio puoi limpido e terso
quanto l’Orbe contien de l’Universo.

173.Formar di cavo rame un Cielo angusto
fia forse in alcun tempo altrui concesso,
dove or sereno, or di vapori onusto
l’aere vedrassi, e ’l tuono e ’l lampo espresso,
e tener moto regolato e giusto
la bianca Dea con l’altre stelle appresso,
e con perpetuo error per l’alta mole
di fera in fera ir tra le sfere il Sole.

174.Ala dove un tal miracolo si lesse,
o chi senno ebbe mai tanto profondo
che compilar, compendiar sapesse
la gran rota del tutto in picciol tondo?
Al magistero mio sol si concesse
far un vero model del maggior mondo,
lo qual del mondo insieme elementare
(non che sol del celeste) è l’essemplare.