Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/149

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243.A piè di questa un letturin d’argento
riccamente legato un libro regge,
e vergata ogni linea ed ogni accento
in idioma Arabico si legge.
De lo stranio volume a Tomamente
ornamento non è che si paregge.
La covertura in ogni parte è tutta
di fin topazio e lucido costrutta.

244.Son le fibbie a la spoglia ancor simili,
di zaffiri composte, e di giacinti.
Son d’or battuto in lamine sottili
i fogli in bei caratteri distinti.
Ha di fregi ogni foglio e di profili
d’azurro e minio i margini dipinti,
e figurate di grottesche antiche
le maiuscole tutte, e le rubriche.

245.Quanti ha tesori il mondo a parte a parte,
ciò che la terra ha in sen di prezioso,
opra sia di Natura, o lavor d’Arte,
in miniere diffuso, o in arche ascoso,
tutto scritto e notato in quelle carte
mostra l’indice pieno e copioso.
I propri siti insegna, e i lor custodi,
e per trovargli i contrasegni e i modi.

246.Gira Adon gli occhi, e ’n questa parte e ’n quella
scorge diverse, e ’n su diverse basi,
ricche reliquie, e ’n rotolo o in tabella
de le memorie lor descritti i casi.
V’ha de la pioggia, in cui per Danae bella
scese Giove dal Ciel, colmi gran vasi.
E verghe v’ha di traboccante pondo,
che dal tatto di Mida ebbero il biondo.