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35.In arrivando Adon, dal capo al piede
la discorre con gli occhi a parte a parte,
e l’aria signoril che ’n essa vede
loda, e de’ ricchi arnesi ammira l’arte.
Poi la saluta, e la cagion le chiede
che l’ha condotta in si remota parte.
Ed ella seco a riposar l’invita
lá dove ingiunca il suol l’erba fiorita.
36.— Son di Menfi nativa — indi risponde —,
Barbara Donna, e per costume errante.
Filomanta m’appello, e da le sponde
partii del Nil con quest’amato infante,
perch’ir mi convenia, varcando Tonde,
alcun’erbe a raccòr di sacre piante,
e c redea per lo torbido Hellesponto
passar a Coleo, e poi da Coleo a Ponto.
37.Ma de’ suoi flutti il tempestoso orgoglio
tragittommi pur dianzi a questo lido,
e poi che ’l Ciel m’ha qui guidata, io voglio
solver un voto a la gran Dea di Gnido.
Piacenti intanto nel suo sacro scoglio,
poi che trovato v’ho scampo si fido,
tra queste verdi ombrette affrenar lasso,
peregrinante e vagabonda, il passo. —
38.— Oh — disse Adon — quant’ebbi sempre, oh quanto
voglie di ragionar bramose e vaghe
con alcuna di voi, ch’avete tanto
celebre nome di famose Maghe.
Odo, che porta Egitto il primo vanto
de le piú dotte temine presaghe,
che d’ogni caso altrui chiaro ed intero
san su la mano indovinare il vero.