Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/713

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335.Bel cavalcante, in maestoso gesto
con largo giro il chiuso pian circonda.
Va poi nel mezo, e da quel lato e questo
spinge il destrier, ch’è quasi al vento fronda.
Dolce di bocca, ed a la mano è presto,
e di gran core e di gran lena abonda.
Spirito ha nome, e gli conviene invero,
perch’oltremodo è spiritoso e fiero.

336.Cordon di sottil seta il regge a freno,
barbaro pettoral l’orna a traverso,
che d’auree borchie è tempestato e pieno
e di gran perle Orientali asperso.
A la testa frontal, fermaglio al seno
gli fan due bolle di smeraldo terso,
e per mezo le coste, ove si stringe,
serica zona e gioiellata il cinge.

337.Del piú fin or ch’invia l’Alpe Arimaspa
fabricata e contesta ha sella e frangia.
Serra la coda, il pavimento raspa,
e le gemme del fren rumina e mangia.
Con tanta maestria le braccia innaspa,
con tal arte in andando il passo cangia,
che ne’ suoi vaghi atteggiamenti e moti
par che ’n aria schermisca, e ’n terra nuoti.

338.Poi che conosce che ’l Guerrier risolve
dar spettacolo grato a l’altrui viste,
non sai dir, cosí destro ei si rivolve,
se vola in aria, o se nel suol sussiste:
né pur col vago piè segna la polve,
né su la messe offenderla l’ariste.
E quegli or lo sospinge, or lo ritira,
or lo sospende, or com’un torno il gira.