Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/805

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dire, inanimire per innanimire, ed altre voci simili. Scrive acciecare per accecare, nuotare e nuotatore per notare e notatore, Gesú per Giesú, Gerusalemme per Gierusalemme, suburnare per subornare, miscuglio per mescuglio, reverire per riverire, assecurare per assicurare, desperare per disperare, dopò per dopo, per gli per per li, imperadrice per imperatrice, allevadrice per allevatrice, corridrice e precorridrice per corritrice e precorretrice, podadore per potadore, madrigna per matrigna, choro per coro, thesoro per tesoro, danio per daino, zanio per zaino, e somiglianti. Scrive di piú Giardino colla prima maiuscola, e Nume, e Garzone, e Vecchio e Giovane, e sí fatti altri nomi appellativi, che deono ordinariamente andar tutti con minuscola, se bene in alcune occorrenze la regola ha eccezzione, come si vedrá nella mia grammatica. Il modo del puntare è casuale, e per lo piú falso, segnandosi il periodo per membro, il membro per inciso, e l’inciso per periodo: di che non accade esempio, possendosi vedere in ogni foglio. 1 quali errori dell’ortografia e del puntare, perché non son sí proprii di questo poema, che non siano communi a tutte l’altre opere dell’autore, voglio che s’intendano essere annotati anco per quelle.

Documento, per molti versi, eccezionale, e che va letto intatto nel suo pittoresco disordine, negli scatti d’umore, nell’accatastare le prove come vengono (tranne i corsivi e un moderato sfoltimento della non gravosa interpunzione, i nostri interventi di trascrittori si sono limitati alla correzione di un lapsus : « macchina per machina », dove l’ordine va capovolto). Non insisteremo su quanto v’è detto in merito a maiuscole e punteggiatura. Ma dovremo almeno rilevare quel choro e quel thesoro, che in area stiglianesca potevano giá essere avvertiti come tic mariniani, tutt’altro dunque che mimetizzati in un preteso uso corrente.

17. - Divisione delle parole e segni diacritici

Alcune parole vanno spese anche in merito alla unione o separazione delle parole, precisando subito che P mostra assoluta predilezione (con sporadiche distrazioni) per le grafie composte: non solo, quindi, i tradizionali infra, maisempre, giatnai (e apena, apunto, sebene ecc.), ma, nel caso delle preposizioni articolate, tutto un quadro di ala, dele, dalo, nela ecc. (unica, ma non incoerente, eccezione, su : su i, sii la ecc.) e, in quello delle congiunzioni composte con che enclitico, il predominio di forme quali poiché, perche, benché, mentreche, accioche, peroclie (unite e senza accento). Ricorrono composti del tipo sempreverde (I 8, 1), verdescuro (X 256, 1), maldifeso (modello frequentissimo: malaccorto, malagevole, malconcetto, malcondita, malcondotto, malculta,